Un mese al Bernina ARTICLES

ON 05/04/2017

Per un fotografo di paesaggio seguire l'andamento delle stagioni è quasi una ricorrenza, ma non per questo c'è da aspettarsi qualcosa di monotono.

La mia passione per la fotografia negli anni mi ha avvicinato sempre più alla natura e ogni anno con maggior rispetto. Voglio oggi raccontarvi, con una serie di fotografie scattate al Passo del Bernina, tra il 10 di Dicembre e il 10 di Gennaio, come la natura abbia potuto stupirmi e di come ogni volta si possa partire da ciò per sentirsi stimolati nel reinventarsi durante il gioco appassionato della fotografia.

E' stato sicuramente un inverno anomalo, partito in modo strano grazie alle temperature miti del periodo sopra accennato (considerate che il ghiaccio che vedete nelle foto è giustificato dai 2200 metri della location). La situazione che si è venuta a creare non è stata affatto di poco interesse, tutt'altro. Grazie alle scarse precipitazioni (la neve avrebbe vanificato tutto) mi sono potuto divertire, tra i paesaggi a me più abituali, tra texture, splendide notti stellate, scricchiolii del ghiaccio e inevitabili passaggi del treno. Il tutto in rigoroso silenzio e nel massimo rispetto dell'ambiente alpino.

Nessuno può dire di avermi visto in queste numerose uscite e considero una fortuna proprio questo rapporto segreto con i "miei" spazi. Uscire quando tutto tace e rientrare a casa di primo mattino mi permette di isolarmi e staccare dal frenetico mondo del quotidiano.

Solitudine si, ma il giusto. Non mi faccio mai mancare la giusta compagnia di un paio di amici perchè comunque condividere è una delle cose più belle della nostra esistenza. Tra i tanti amici, nuovi e vecchi, sarò sempre grato, oggi più che mai, all'amico Luciano, che purtroppo oggi non c'è più. Come in ogni triste storia si pensa sia troppo tardi e ci si rammarica di non aver potuto dire tante cose a chi ora ci ha lasciato, ci dobbiamo sempre accontentare e continuare a sperare. Certo sarà impossibile colmare quel vuoto dato da un'assenza, soprattutto quando chi ci manca è una persona speciale. Preferisco non credere e immaginare che tutto sia un brutto sogno, presto si parte per un altro viaggio in luoghi lontani, domani ci si incammina per una bella escursione senza meta per i nostri monti, sempre ad inseguirti.

Un particolare grazie va anche a Rock Experience che mi permette di dedicarmi completamente a ciò che amo senza dover troppo pensare al freddo, e un grazie a Ray Masters per supportarmi con i loro prodotti, per me essenziali. 


Questa carrellata di immagini sono il risultato che non avrei minimamente immaginato di ottenere, che per me vale di più di una vittoria ad un concorso, di mille commenti, di tanti applausi. Ciò che mi basta è mostrare le meraviglie che ho ammirato io stesso.

E chiudo con un consiglio... non abbiate frenesia da risultato, aspettate a riguardare le vostre fotografie, dopo un paio di mesi le guarderete con occhi nuovi e vi sembreranno migliori. 


Grazie per il passaggio :D